Cos’è un pannello sandwich?
Un pannello sandwich è un prodotto composto da vari strati con funzioni differenti.
-Un materiale superiore, che può essere di lamiera preverniciata, alluminio, rame, acciaio, è inoltre la parte esposta alle intemperie quali pioggia, neve, maltempo ed è la parte visibile di un tetto.
-L’isolante è la parte centrale del pannello e garantisce l’isolamento della copertura, maggiore è lo spessore, maggiore sarà l’isolamento termico e acustico.
-Una lamiera inferiore in lamiera, alluminio, acciaio o legno a vista che ha la funzione di dare rigidità e resistenza meccanica al pannello.
Quali sono i vantaggi principali che derivano dalla coibentazione di una copertura?
L’isolamento termico assicura la protezione dell’edificio dalle perdite di calore durante i mesi invernali (protezione termica invernale) e al contempo protegge i locali interni dal surriscaldamento nei mesi estivi (protezione termica estiva). La coibentazione può funzionare bene anche in condizioni di umidità e in caso di condensa da vapori acquei.
Come incide la capacità termica e di accumulazione dell’isolamento?
La capacità termica e di accumulazione dell’isolamento contribuisce fortemente alla formazione di un ottimo clima all’interno dei fabbricati, particolarmente durante i mesi estivi, quando di solito si verifica un surriscaldamento poco gradevole dei locali. Se i materiali presenti nelle strutture edili sono dotati di elevata capacità di accumulazione, riescono più efficacemente ad attenuare gli sbalzi di temperatura.
Quanti centimetri dev’essere alto un pannello isolante della copertura?
Le caratteristiche che determinano le prestazioni isolanti di un materiale dipendono solo in parte dallo spessore. In realtà per misurare la capacità isolante di un prodotto è necessario riferirsi ai valori di RESISTENZA TERMICA (più alto è il valore e più elevata è la capacità isolante) o di TRASMITTANZA TERMICA (più basso è il valore e più elevata è la capacità isolante). Per quanto riguarda lo spessore, è meglio considerare non solo il singolo pannello isolante, ma tutto il pacchetto finito di copertura.
Infatti a parità di prestazioni teoriche, isolanti più sottili possono dare luogo a coperture più ingombranti e meno efficienti se non sono correttamente integrati nelle strutture edilizie.
Come si sceglie l’isolante migliore?
E’ opportuno scegliere l’isolante soprattutto in base ai suoi valori di isolamento termico, ma essendo un materiale da costruzione, anche in base alle altre caratteristiche: isolamento acustico,
comportamento al fuoco, tossicità, durata nel tempo, resistenza meccanica, leggerezza, facilità d’uso nel proprio caso specifico.
Tutte queste caratteristiche unitamente al costo del prodotto determinano il RAPPORTO QUALITA’ / PREZZO in base al quale fare la propria scelta.
Nel caso l’edificio abbia un sottotetto non abitabile e non riscaldato, come dev’essere effettuato l’intervento per ottenere la detrazione del 65% per il lavoro del rifacimento della copertura?
Per avvalersi della detrazione sulla coibentazione di un tetto è necessario, in linea generale, che il sottotetto sia abitabile e riscaldato.
Se invece è non abitabile o addirittura non praticabile, occorre considerare il rispetto della trasmittanza complessiva copertura-sottotetto-solaio per consentire la detrazione, pertanto l’isolante dovrebbe essere posizionato il più vicino possibile alla zona sottostante riscaldata, evitando
dispersioni e/o ponti termici.
Infine, se il sottotetto è praticabile ma non abitabile e non riscaldato, è agevolabile la coibentazione tra solaio e ambienti sottostanti riscaldati, ma non tra falde della copertura e sottotetto non riscaldato: la normativa, infatti, si limita ad agevolare la protezione di ambienti riscaldati verso l’esterno o verso vani non riscaldati.
Il limite detraibile di € 60.000 si riferisce al singolo intervento o alla singola persona contribuente?
Il limite massimo di detrazione si applica a ciascuna unità immobiliare.
Per risolvere il problema è necessario rimuovere e smaltire l’eternit?
La rimozione e smaltimento della copertura in cemento-amianto Eternit SCELTA CONSIGLIATA E DA PREFERIRE prevede un intervento di rimozione totale della copertura e la sua sostituzione con altra copertura preferibilmente isolata.
La normativa vigente prescrive la BONIFICA dell’eternit e non necessariamente la sua rimozione. Ai sensi del D.M. 6 Settembre 1994, infatti: I metodi di bonifica previsti dalla normativa sono la sovracopertura, l’incapsulamento e la rimozione. L’incapsulamento prevede l’utilizzo di prodotti ricoprenti la copertura in cemento-amianto;
Il trattamento finale dovrà essere certificato dall’ impresa esecutrice. Tale intervento non sottrae il committente dall’obbligo di verificarne lo stato di conservazione.
La sopracopertura consiste in un intervento di confinamento che si ottiene installando una nuova copertura al di sopra di quella in amianto-cemento che viene lasciata in sede quando la struttura portante sia idonea a sopportare un carico permanente aggiuntivo.
Entro quale data è obbligatorio bonificare i materiali contenenti amianto?
Il termine entro il quale intervenire dipende dallo stato di degrado del manufatto contenente amianto.
Con le varie delibere regionali è fatto obbligo di compilare l’ “INDICE DI DEGRADO PER LA VALUTAZIONE DELLO STATO DI CONSERVAZIONE DELLE COPERTURE IN CEMENTO AMIANTO (I.D.) ed inviarlo all’ ASL di competenza (per la regione Lombardia entro il 31 gennaio 2013).
In base al risultato del questionario risulterà l’obbligo di intervenire entro 1 anno per coperture molto deteriorate; entro 3 anni per coperture mediamente deteriorate.